Se i giovani non hanno prospettive di lavoro nel proprio Paese d’origine, volenti o nolenti gli voltano le spalle. Ed è quello che sta accadendo in Puglia; nella regione del Mezzogiorno questa “fuga di cervelli” sta diventando un problema di dimensioni sempre più ingenti. La crisi creata dall'emergenza sanitaria del COVID19 potrebbe peggiorare questo trend. StartNet intende invertire la tendenza mettendo in contatto studentesse, studenti e insegnanti con i protagonisti della vita economica, politica e culturale, creando occasioni di incontro per motivare alcuni giovani a restare.

Il mio sogno è lavorare come libera professionista e fra qualche anno aprire qui un’agenzia turistica. Organizzare viaggi culturali attraverso la Puglia, la mia patria, deve essere entusiasmante.

Alessia Lopasso è in una classe del Liceo Statale Marco Polo di Bari e racconta i suoi progetti per il futuro. L’anno scorso la 19enne ha preso la maturità proprio in questa scuola superiore e il suo piano lavorativo è maturato durante un progetto di qualche mese cui ha partecipato nell’ultimo anno di scuola.

Alessia Lopasso, 19 anni (copyright Emmanuele Contini)

“Lo abbiamo chiamato Progetto Jackpot”, dice Alessia e ci racconta di un periodo intenso, in cui assieme alle sue e ai suoi compagni di classe ha tradotto durante la lezione di tedesco il romanzo contemporaneo per ragazzi “Jackpot” di Stephan Knösel. La trama racconta le preoccupazioni per il futuro di due fratelli che, abbandonati a loro stessi, crescono in un contesto sociale difficile e, per caso, entrano in possesso di molto denaro. Il progetto di traduzione è diventato davvero avvincente anche grazie al fatto che l’intera classe è andata in gita a Monaco di Baviera, dove è ambientato il libro, per conoscere l’autore. Fonte di grande ispirazione è stato anche l’incontro con le ragazze e i ragazzi partecipanti allo scambio e le loro famiglie ospitanti. Vivere in prima persona la quotidianità, le abitudini e le situazioni diverse dalle proprie apre gli orizzonti; sia Alessia sia le sue e i suoi ex compagni di classe ne sono rimasti colpiti nel profondo.

Tracce di un glorioso passato

“Quando abbiamo preparato il programma per il tempo libero della visita dei nostri compagni di scambio tedeschi, non avevamo idea di che cosa potessimo mostrare loro”, si ricorda Alessia. La ragazza dai grandi occhi castani scuote divertita la testa, ripensando alle sue incertezze di allora: “Tutto ciò che abbiamo qui ci sembrava così banale”. Solo dopo aver iniziato ad approfondire intensamente il tema Puglia e i suoi tesori culturali con l’aiuto dell’insegnante della classe, il suo punto di vista è cambiato. In questa regione, che si sviluppa lungo la costa adriatica partendo dallo sperone fino al tacco dello stivale, sono sparse ovunque le tracce di un glorioso passato: castelli e cattedrali dell’epoca normanna, scoperte archeologiche risalenti ai romani ed eredità di tante altre culture antiche.

Ambasciatrici e ambasciatori di arte e cultura

Anche la sua ex compagna di classe Maria Mara ci racconta che, proprio durante il progetto Jackpot, i suoi piani sono cambiati. “A Monaco abbiamo visitato la pinacoteca e osservato dipinti antichi. Prima di allora non me ne ero mai interessata, ma lì abbiamo imparato cose davvero interessanti su alcune opere, sulle artiste e sugli artisti e sulle epoche in cui avevano vissuto”, ci racconta questa giovane italiana dai lineamenti delicati. “Alla fine abbiamo rivestito il ruolo di una guida del museo e cercato di insegnarci a vicenda quanto avevamo appena imparato; in pratica eravamo ambasciatrici e ambasciatori dei quadri”, spiega Maria Mara. “Da quel momento mi è nata una gran voglia di occuparmi di più di cultura”.

Così Maria Mara ha abbandonato il piano originario di partire come hostess di volo per una qualsiasi compagna aerea e viaggiare per il mondo. Da qualche mese si è iscritta a lingue all’Università Aldo Moro di Bari. Anche se il suo obiettivo professionale non le è ancora chiaro, “diversamente da prima non penso più che sia una scelta obbligata lasciare la Puglia se si è giovani e si vuole costruire il proprio futuro lavorativo. Qui da noi c’è così tanta cultura che se ne può tirar fuori qualcosa”.

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Adesso sta studiando lingue: Maria Mara Zaccero

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Alessia Lopasso e Maria Mara Zaccero (davanti a destra) circondate dalle loro e dai loro ex compagni di scuola nel Liceo Marco Polo di Bari

Impulsi che lasciano il segno

Che le studentesse e gli studenti del liceo Marco Polo di Bari abbiano approfittato di tali impulsi non è solo merito dell’impegno degli insegnanti. Dietro all’ambizioso progetto Jackpot c’è StartNet, una piattaforma didattica europea per creare reti formative regionali, portata avanti dal Goethe-Institut Rom con il supporto finanziario di Stiftung Mercator.

“Obiettivo di questa iniziativa è facilitare il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro per i giovani delle regioni meridionali italiane”, ci spiega Angelika Bartholomäi del Goethe-Institut Rom. Da un lato ci sono progetti come Jackpot, dall’altro StartNet si occupa anche del quadro più generale: “Creiamo una rete fra loro tutti coloro i quali possano essere interessanti a questo processo: scuole e aziende, istituzioni, politica e società civile”. In un Paese come l’Italia che si trova ad affrontare problemi molto seri e in cui alcune regioni si troverebbero a combattere contro un alto tasso di disoccupazione ed emigrazione giovanile, il Goethe-Institut non poteva limitarsi a offrire corsi di lingua ed eventi culturali. Negli anni successivi alla crisi del 2008 la situazione si è aggravata; nel 2014 in Puglia circa il 58 percento dei giovani fra 15 e 24 anni non aveva un lavoro. Da allora le cifre sono scese, ma si aggirano ancora attorno al 40 percento”.

Il personale specializzato è merce rara

Una colonna importante dell’impegno di StartNet è l’offerta di aggiornamento per insegnanti, che bisogna sostenere e formare per aiutare precocemente le loro studentesse e i loro studenti a orientarsi nel futuro lavorativo. A tal scopo si organizzano anche le cosiddette visite di esperte ed esperti nelle scuole; in queste occasioni personalità di svariati settori raccontano il proprio lavoro quotidiano e offrono uno spaccato del panorama imprenditoriale pugliese.

“Negli ultimi 30 anni abbiamo trascurato questo scambio”, ammette Cesare De Palma di Confindustria Puglia. “I giovani non conoscono le aziende che hanno sede qui da noi in Puglia. Non sanno, ad esempio, che la nostra regione è molto forte nei settori della chimica e della robotica”. Inoltre, non hanno nemmeno idea di quali caratteristiche le aziende ricerchino nelle e nei loro dipendenti futuri, né quali prospettive possano offrire loro.

Tantissime imprese sono entrate a far parte della rete di StartNet, perché sono interessate ad assicurarsi il proprio futuro economico con personale appositamente formato. Al momento devono affrontare il problema che troppi giovani del Meridione voltano le spalle alla loro regione d’origine appena finita la scuola perché ritengono di non potervi trovare un posto di lavoro. In alcuni settori più innovativi ciò causa già penuria di personale: chimiche/chimici alimentari, perite/i elettronici, esperte ed esperti di robotica e bionica, ma anche di IT, web e marketing sono ricercarti come merce rara.

Il turismo e la Blue Economy offrono buone opportunità

Nei prossimi decenni interi settori potrebbero estinguersi se non si riuscirà a fermare questa tendenza all’emigrazione. Le statistiche aggiornate mostrano un’evoluzione allarmante: dall’inizio della crisi economica al 2017 sono andati via oltre 150.000 giovani di età fra i 15 e i 34 anni. Vale a dire che questa fascia d’età in poco meno di un decennio è calata del 14%.

Una delle principali iniziative messe in piedi da StartNet fino ad ora si chiama StartNet Camp ed è partita a dicembre 2018. Si tratta di una fiera professionale della durata di due giorni e ospitata a Lecce, la città pugliese barocca per eccellenza, per informare le studentesse e gli studenti su settori economici selezionati: turismo, beni culturali, moda e design, filiera agro-alimentare e Blue Economy, ovvero i diversi settori che vedono al centro il mare. “In futuro proprio in questi settori possono crearsi tanti posti di lavoro, semplicemente perché vi è richiesta dei loro servizi o prodotti”, spiega Cesare De Palma. Il presupposto per un’evoluzione positiva di tutti questi settori è, però, che le aziende possano trovare il personale di cui necessitano.

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Quali settori sono in crescita? Un’analisi

Tra i progetti di orientamento di StartNet ci sono la brochure Il mio futuro in Puglia e AppOrienta, l'app che aiuta le studentesse e gli studenti a orientarsi nella scelta della carriera lavorativa. “Anche i cosiddetti navigator possono usare questi tool per i loro centri di orientamento al lavoro”, ci spiega Bartholomäi, manager di StartNet. “Le persone che fanno questo lavoro hanno comunque bisogno di una guida, del resto fino a poco tempo fa l’orientamento verso il lavoro in Italia veniva considerato di poca importanza”.

Un motivo per restare

Ci vorranno ancora anni prima che il progetto StartNet possa avere un impatto sulle statistiche di disoccupazione. Ma è importante partire col piede giusto: anche all’Istituto Superiore De Pace di Lecce StartNet ha fatto sì che le e gli insegnanti durante le lezioni potessero incentrarsi maggiormente su progetti attinenti al mondo del lavoro rispetto agli anni precedenti. “Abbiamo compreso che dobbiamo accendere il motore sin dalla scuola, se vogliamo che le nostre e i nostri giovani possano avere qui, nella loro patria, il loro futuro lavorativo”, ha spiegato la Dirigente scolastica Silvia Madaro Metrangolo.

Negli scorsi mesi una delle sue classi ha affrontato questa situazione: “Come faccio a far partire con successo un’attività di agriturismo?” Danilo di Francesco, che al momento frequenta l’ultimo anno di scuola superiore, ha trovato il progetto molto divertente: dai calcoli finanziari alla gestione del sistema di prenotazione dell’hotel che gira sui computer della scuola. Gli piacerebbe rimanere nella sua zona d’origine, con la sua terra rossa e gli olivi secolari; magari potrebbe aprire qui una casa vacanze. La cosa che gli sta più a cuore, però, è rendersi il prima possibile indipendente dalla sua famiglia per essere finanziariamente autosufficiente. “Per farlo andrei ovunque”, confessa questo ragazzo cordiale e dalle spalle larghe.

La sua compagna di scuola Fabiana, che già da un anno ha preso la maturità e ora studia design e letteratura, è invece persuasa di voler lasciare il suo Paese al massimo per qualche semestre all’estero. Vorrebbe infatti rimanere nei presi di Lecce, la sua città. “Servono giovani per tenere in vita la nostra regione”, ci spiega la studentessa. Lo ha capito grazie all’impegno delle e degli insegnanti durante il suo ultimo anno di scuola. Una volta finiti gli studi, Fabiana desidera insegnare. E gli occhi di questa ragazza minuta brillano di orgoglio quando ci rivela: “Anche io voglio dare ai giovani un motivo per restare”.

 

Articolo scritto da Susanne Kilimann

Per gentile concessione di Stiftung Mercator. Questo articolo è stato pubblicato originariamente in Magazin Aufruhr con il titolo “Gehen oder bleiben”.

Copyright Foto: Goethe-Institut, Fotografo Emmanuele Contini

 

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